Modena (Lunedì, 24 Marzo 2025) — Al centro dell’episodio di cyberbullismo una ragazzina di 13 anni in una scuola media del modenese. Le pesanti offese, che in alcuni casi hanno rasentato l’istigazione al suicidio, provenivano dalle compagne di classe che, in forma anonima, scrivevano sull’app Helopal.
di Giovanni Fuligna
I messaggi d’odio postati sul social erano caratterizzati da toni estremamente gravi e problematici, alcuni esempi sono “Bruciamola”, “Meglio vederla morire dissanguata”, “Fai schifo”. Tutto ciò era dovuto, secondo la madre della vittima, al fatto che l’adolescente risultasse diversa rispetto alle compagne per via dell’assenza di una chiara identità di genere, in primis, oltre che per il modo di vestire e per una maturità e sensibilità a certe tematiche più spiccata.
Tutto è iniziato lo scorso anno, quando su Helopal gli orribili messaggi con offese e insulti indirizzati alla vittima sono iniziati a comparire sempre più frequentemente. La madre della ragazza ha dichiarato “Mia figlia era convinta che quei messaggi indirizzati a lei fossero stati scritti dalle compagne di classe e abbiamo scoperto che effettivamente la responsabile era proprio una di loro. Mia figlia l’ha vissuta malissimo, si è isolata dalla classe”.
Appena appresa la situazione, i genitori della vittima si sono rivolti al corpo docente e agli altri genitori incontrando, fortunatamente, collaborazione e supporto. Nonostante questo, hanno però ritenuto necessario sporgere denuncia presso la polizia postale.
Una volta aperto il caso, la polizia postale ha deciso di intervenire materialmente recandosi nella classe coinvolta per parlare ai giovani adolescenti di ciò che bullismo e cyberbullismo comportano, e di quanto questi atti siano pericolosi sia per le vittime ma che per bulli. A seguito dell’intervento in classe la mamma della 13enne ha affermato “La denuncia non è andata avanti poiché la Polizia Postale ha preferito parlare direttamente ai ragazzi. Ora la situazione è molto migliorata”.
Questo ennesimo evento, che per fortuna sembra essersi risolto per il meglio, riaccende i riflettori su un problema diffuso e molto pericoloso, soprattutto per i più giovani. Sarebbe necessario intervenire a livello educativo tanto tra le mura domestiche quanto tra quelle scolastiche, così da anticipare il problema prima che nasca.
Tag: cyberbullismo, educazione, scuola Last modified: Marzo 24, 2025