Bologna (Venerdì, 21 Marzo 2025) — È stato annunciato un cambio data per la manifestazione organizzata dai sindaci di Bologna e Firenze a favore dell’Europa: dal 5 aprile è stata spostata al 6 così da non coincidere col corteo romano indetto dal Movimento 5 stelle. Le opposizioni, tuttavia, attaccano e annunciano esposti per accertare la provenienza dei fondi utilizzati per i cortei. Un caso che assume rilevanza politica.
di Giovanni Fuligna
In seguito alla manifestazione lanciata da Michele Serra e tenutasi lo scorso sabato nella capitale, il sindaco Lepore e la sindaca Funaro avevano concordato la data del 5 aprile per un evento congiunto a Bologna e Firenze. Analogamente al corteo romano, l’invito è a scendere in piazza insieme e “far sentire la propria voce per un’Europa più democratica, più sostenibile e più unita”.
Una volta annunciato, per la stessa giornata, anche l’evento M5S i due primi cittadini hanno però deciso di far slittare le manifestazioni al giorno successivo. Funaro e Lepore hanno voluto rispondere alle speculazioni che miravano a creare tensioni, contrapponendo la manifestazione delle loro città a quella del Movimento 5 Stelle, e hanno dichiarato: “Per cultura istituzionale e politica consideriamo le piazze luoghi per unire, mai per dividere,” concludendo poi che lo scopo del cambio data “è quello di manifestare in tanti, uniti, per un’Europa di pace, democratica, per la difesa delle persone e dell’ambiente”.
Nonostante la sua presenza non sia ancora sicura, anche il presidente della regione Michele de Pascale ha deciso di aderire alla manifestazione del 6 aprile. Il governatore de Pascale ha affermato “Difendere l’Europa è come difendere l’unità d’Italia, ormai il processo di comunità europea ha lo stesso valore del Risorgimento. Questo non significa non vederne i limiti e non criticarla: fare delle critiche al governo italiano non significa essere anti-italiani, così come fare delle critiche alla Commissione europea non significa essere antieuropei”. Un messaggio chiaro e diretto, fondamentale nel contesto attuale.
Intanto, i partiti di governo hanno attaccato l’amministrazione democratica della capitale, guidata dal sindaco Roberto Gualtieri. Accusano, senza nessuna prova effettiva, che siano stati utilizzati fondi pubblici per la manifestazione. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’italia alla camera ha dichiarato: “Presenteremo un esposto alla Procura di Roma e alle autorità competenti delle città in cui legittimamente si sono tenute e si terranno manifestazioni di parte come quella di sabato scorso, per fare chiarezza sulle spese della loro organizzazione”.
Ora a Roma, così come a Bologna e Firenze, si attende che siano svolti gli accertamenti necessari a dimostrare che le manifestazioni non abbiano attinto, né attingeranno, ai fondi pubblici. Anche la Lega ha fatto sentire la propria voce aggiungendo “La piazza dei sindaci Pd di Firenze e Bologna non dev’essere un modo per finanziare, pubblicizzare e mobilitare il quotidiano la Repubblica e la sinistra a spese dei contribuenti, come già successo venerdì a Roma”.
Mentre ci si prepara alla doppia manifestazione prevista per il 6 aprile, si attende con impazienza che le diffamazioni vengano definitivamente smentite.
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